Proiezione del film 'Biutiful'. Regia di Alejandro González Iñárritu. Interpreti: Javier
Bardem, Maricel Álvarez, Eduard
Fernández, Rubén Ochandiano, Cheng
Tai Shen
Or. Messico, 2010 durata 138’
Vincitore del premio come miglior attore
protagonista (J. Bardem) al festival di
Cannes (2010)
Ambientato nel quartiere di Santa Coloma, uno
dei più degradati della scintillante città di Barcellona,
Biutiful inscrive la storia del protagonista
Uxbal nella luce livida e negli interstizi più bui di
una città crudele e oscura. Ottima la regia di Iñárritu,
che ha costruito un film dalla struttura stabile
e con una coerenza formale. Una pellicola dal
montaggio incalzante, scomodo, irritante e claustrofobico
(la storia è vissuta dal protagonista interamente
dal di dentro, senza possibilità di distanza
critica), che inizia e finisce all’alba del giorno in
cui Uxbal abbandona la vita terrena, malato terminale
di cancro. La sua è comunque una figura che
mantiene dignità fino alla fine, che cerca di organizzare
il futuro dei due figli piccoli, vittime di un
matrimonio andato a male e dell’affetto incostante
di una madre malata di bipolarismo. Abbandonata
la costruzione a incastri, quella che contribuì a
rendere straordinari i suoi 21 grammi e Babel, il
regista messicano, pur riproponendo stile, temperatura
e sguardo consueti, in questo caso si è cimentato
con una scrittura più lineare, frutto del
divorzio dallo sceneggiatore ed ex amico Guillermo
Arringa. La storia di Biutiful è infatti cosa insolita
per l’autore di Babel, concentrata su un unico
luogo e un unico personaggio. Biutiful è un
titolo che irride all’utopica bellezza di un paesaggio
di infelicità totale.