Spettacolo teatrale 'Prima guerra quattordicidiciotto' con Mario Perrotta, Paola Roscioli. Musiche originali eseguite dal vivo da Mario Arcari (oboe, clarinetto, percussioni) | Enrico Mantovani (chitarre).
La storia, si sa, la scrivono i vincitori. E fu così anche nel 1918: si insabbiò la vicenda dei trentini e dei giuliani che combatterono onestamente come sol- dati austriaci di lingua italiana, per rendere trionfale la questione irredentista e la conquista di Trento e Trieste. Ma non è finita: perché nessuno ci ha mai raccontato che gli austriaci di lingua tedesca, appena l’Italia entrò in guerra, deportarono, nel giro di 24 ore, i loro stessi connazionali di lingua italiana – 130.000 donne, vecchi e bambini – nei primi campi di concentramento della storia contemporanea, le cosiddette “Città baracche”, lasciandoli a deperire in condizioni penose fino alla fine del conflitto. Infine, i sopravvissuti, donne, vecchi e bambini, scoprirono di essere diventati Italiani e scoprirono che nessuno sapeva dirgli che fine avessero fatto i loro cari mandati al fronte dagli austriaci sconfitti. E allora, donne e anziani si rimboccarono le maniche e ripartirono ancora, destinazione Monti Carpazi sull’ex fronte russo, a cercare tra le rocce un bracciale, un anello, un foglio di carta, una medaglietta, che gli permettesse di riconoscere un fratello, un marito, un figlio. Alla storia nascosta di questi uomini dedico questo spettacolo e l’impegno mio e dei miei compagni di viaggio che hanno affrontato con passione questa messa in scena tra parole e musica. (Mario Perrotta)