Beatrice Romaine Goddard, nata a Roma nel 1874 da genitori americani e sposata con il pianista John Ellington Brooks, è stata una delle figure più interessanti della scena artistica degli anni venti.
La sua appartenenza a quel mondo intellettuale che si muoveva tra Parigi fucina di nuove tendenze, Capri laboratorio artistico culturale en plein air e Venezia inimitabile palcoscenico, è segnata dalle amicizie e dalle relazioni, spesso fuori dalle convenzioni, che l’artista intratteneva con personaggi come Jean Cocteau, Renata Borgatti, la marchesa Casati e Gabriele d’Annunzio.
Legata sentimentalmente alla scrittrice Nathalie Clifford Barney e, contemporaneamente, alla danzatrice Ida Rubinstein – sua modella per molti dipinti – l’artista americana ebbe anche un’intensa relazione con il Vate, che immortalò, con la sua tipica pittura dai toni grigi, in due famosi ritratti.
Dopo la grande mostra dedicata alla “Divina Marchesa”, Palazzo Fortuny ospita un nuovo capitolo sulle personalità femminili che hanno animato gli intensi “anni folli” del secolo scorso.
Progetto di Daniela Ferretti
A cura di Jérôme Merceron