In occasione della grande mostra 'Il Mondo che non c'era', fino al 6 marzo presso il Museo Archeologico Nazionale di Firenze, lunedì 14 dicembre alle ore 17.00 a Palazzo Franchetti (Sala del Portego) a Venezia si terrà un incontro dedicato alla spettacolare esposizione che presenta al pubblico reperti delle civiltà Mesoamericane e Sudamericane prima di Colombo: dagli Olmechi ai Maya, agli Aztechi;
dalla cultura Chavin, a quelle Tiahuanaco e Moche, fino agli Inca.
La mostra 'Il Mondo che non c'era'- – promossa dal Centro Studi e Ricerche Ligabue di Venezia e dalla Soprintendenza per i Beni Archeologici della Toscana-Museo Archeologico Nazionale, prodotta con atto di mecenatismo da Ligabue SpA, con il patrocinio della Regione Toscana e del Comune di Firenze - è un omaggio alla figura del veneziano Giancarlo Ligabue (1931- 2015) da parte del figlio Inti. Viene continuato così l'impegno nella ricerca culturale e scientifica e nella divulgazione, attraverso il Centro Studi fondato oltre 40 anni fa da Giancarlo: paleontologo, studioso di archeologia e antropologia, esploratore, imprenditore, appassionato collezionista. Oltre ad aver organizzato più di 130 spedizioni in tutti i continenti, partecipando personalmente agli scavi e alle esplorazioni - con ritrovamenti memorabili conservati ora nelle collezioni museali dei diversi paesi - Giancarlo Ligabue ha dato vita negli anni a un'importante collezione d'oggetti d'arte di diverso ambito; compresa una vasta collezione di oggetti precolombiani.
Nell’incontro all’Istituto Veneto, André Delpuech Curatore Capo del Patrimonio e Responsabile dell'Unità Patrimoniale delle Collezioni Americane al Musée du quai Branly di Parigi, racconterà dell’avventurosa scoperta del nuovo continente e di un nuovo mondo, con i suoi protagonisti “italiani”: da Cristoforo Colombo al fiorentino Amerigo Vespucci, fino ai veneziani Caboto.
Davide Domenici invece, studioso di civiltà delle Antiche Americhe, archeologo e docente universitario, ci introdurrà ai simboli, alle forme, ai miti degli abitanti delle ”Indie” attraverso le opere della collezione Ligabue e a quanto conservato nelle raccolte dei Medici, a Firenze: i primi governanti europei a decidere di preservare nelle loro collezioni alcuni degli affascinanti e spesso enigmatici manufatti arrivati dal Nuovo Mondo, come quelli dei Taino
- gli indigeni incontrati da Colombo - che i conquistadores portavano in Europa.
In occasione dell’incontro verrà anche presentato l’ultimo numero di “Ligabue Magazine”, numero 67, semestrale di divulgazione scientifico-culturale.
Un volume di altissima qualità nelle immagini e con contributi di studiosi e divulgatori internazionali di primo piano – direttore editoriale Alberto Angela, direttore responsabile Adriano Favaro - che affronta diversi campi del sapere.
Ai partecipanti all’incontro verrà dato - per questa straordinaria occasione – in omaggio il volume Ligabue Magazine.