Scegliendo il leone di Ectabana come emblema, il Venetian Centre for Baroque Music ha voluto sottolineare le radici orientali del simbolo di San Marco. Quest’anno Jordi Savall apre la terza edizione del Festival Monteverdi Vivaldi insieme a cantanti e strumentisti provenienti da Turchia, Israele, Grecia e Marocco. Essi ci ricordano che la musica della Serenissima è anche quella di un impero mediterraneo, e il risultato di processi permanenti di scambio che fecero scrivere a John Ruskin: «I veneziani meritano una menzione speciale perché è l’unica popolazione europea che sembra aver capito l’istinto meraviglioso delle razze orientali». Ma inventando la musica barocca Venezia ha guardato anche a Roma, ai vicini del Nord e verso la Francia; questo sottile gioco di influenze sarà illustrato dai concerti di quest’estate, in un itinerario che condurrà alla Scuola Grande di San Giovanni Evangelista, al Palazzo Contarini Polignac, al Teatro La Fenice fino ad aprirci le porte del Teatrino di Palazzo Grassi.