Questa ricerca sui teatri di guerra nasce sulla scia delle grandi testimonianze lasciate da chi ha combattuto la Grande Guerra: da 'Un anno sull'altipiano' di Emilio Lussu a 'Nelle tempeste d'acciaio' di Ernst Junger. Senza dimenticare le indispensabili, dettagliatissime guide agli itinerari bellici di Walter Schaumann.
La montagna è una sorta di fondale epico che riflette il dramma e l'immensa tristezza delle guerra. Luoghi quasi inaccessibili, che a malapena avevano un nome sulle mappe topografiche, d'un tratto diventano punti di riferimento irrinunciabili, posizioni da cui non si può - non si deve - indietreggiare.
Esposte al gelo e alla pioggia, sempre mal vestite e male armate, sottoalimentate e piene di grappa in corpo, moltitudini di soldati scavano chilometri di grotte e gallerie, costruiscono labirinti di trincee, issano infiniti reticolati di filo spinato. Si sparano per mesi interi, restando a poca distanza gli uni dagli altri.
Dai silenzi del Pasubio, dell'Ortigara, del Grappa e del Carso, filtra la memoria di tanti racconti e riecheggiano le parole di libri straordinari: le tragedie e le miserie della guerra si mischiano agli aneddoti e alle avventure. La paura si confonde all'eroismo, nel continuo estenuante sforzo di restare vivi e ritornare a casa.