Lo spirito della musica di Venezia - Prefestival

Venezia, da oltre un millennio, ha costruito una vita musicale straordinaria, universalmente riconosciuta e storicamente ricca di specificità nel panorama delle città italiane: a partire dal Rinascimento novità stilistiche e sonore vennero qui coltivate con continuità, intensità, consapevolezza, tanto da diventare una ‘sigla’ sonora della città. E qui, più che in altre città, l’opera lirica ha dimostrato di saper coniugare alta esperienza artistica ed esecutiva sul tronco di una mentalità imprenditoriale, stimolante e produttiva. Non da ultimo, nel sostanzioso mutamento politico e sociale che ha attraversato il Novecento, Venezia ha riscoperto la sua storia musicale (i Gabrieli e Antonio Vivaldi, tra tutti) e accanto ai titoli di repertorio operistico non sono mancate produzioni di musica, danza e opera contemporanee.

Nel richiamarsi allo «spirito della musica» di Venezia, il festival ideato e curato dalla Fondazione Teatro La Fenice – che si inaugura compiutamente nel 2013 – intende ripresentare con rinnovata attenzione lo straordinario patrimonio della musica veneziana, sia come oggetto sonoro storico, sia come materiale offerto a nuove e stimolanti modalità performative, pronto a diventare stimolo per nuove creazioni, allestimenti, spettacoli, happening. Un festival, dunque, specchio di una Venezia che poggia sulle sue specificità del passato per farsi aperta, ‘sonora’, officina internazionale, protesa nel terzo millennio.

Tra la fine di luglio e i primi di agosto 2012 parte il Prefestival, che detta già le linee guida dello «spirito della musica» di Venezia, cercato innanzitutto nella storia pluricentenaria della Serenissima, impostasi come repubblica oligarchica e laica, che affidava alla chiesa di San Marco l’immagine sonora dello Stato. Tutta la vita musicale di Venezia rifletteva in quei secoli la situazione politica. Niente corte chiusa e cerimoniale per pochi intimi: il doge e il suo seguito si muovevano per la città, in spazi estesi e alla vista del popolo. Questo impianto aperto della politica veneziana ha richiesto, stimolato, favorito musica ed ancora musica, in continuo aggiornamento stilistico, ma continuamente stimolata dalla necessità di fare da colonna sonora al rito religioso e civile, di evidenziare l’evento. Un complesso celebrativo-spettacolare che diventa modello per tutta Europa e che incoraggia la presenza di compositori, cantanti e musicisti oltremontani.

Tra tanti nomi eccellenti quest’anno l’attenzione va al centenario di Giovanni Gabrieli (1557 - 12 agosto 1612), compositore tutto veneziano, che con lo zio Andrea ha contribuito a perfezionare la tecnica stereofonica marciana, con l’aggiunta di una stupefacente varietà di timbri (violini, ma ancor più strumenti a bocchino – ottoni, per noi oggi). Grazie al fiorentissimo mercato internazionale promosso dall’editoria musicale veneziana – nel Cinque-Seicento la prima in Europa – la fama di Gabrieli, e con lui di Venezia, globalizza l’Europa. Sette gli appuntamenti dedicati a Giovanni Gabrieli, nel quarto centenario della morte. I primi due sono affidati al quartetto vocale The Ring Around Quartet, specializzato nella polifonia sacra e profana medievale e rinascimentale e nella loro mise en espace all’interno di una suggestiva, quanto misurata, dimensione spettacolare. Nella Chiesa di San Moisè (21 luglio) si ricrea un percorso di polifonia sacra che dalle Fiandre di Dufay, Ockeghem, Josquin e de la Rue riporta alla Venezia di Adrian Willaert, che fu predecessore dei Gabrieli come maestro di cappella a San Marco. Palazzo Contarini Polignac – costruito nel primo Cinquecento e nel secolo scorso proprietà di Winnaretta Singer de Polignac che vi ospitò artisti quali Stravinskij, Ravel, Weill, Proust o Satie – è invece cornice ideale per un concerto spettacolo profano di villanelle e chanson rinascimentali (22 luglio).

Nelle chiese di San Girolamo a Mestre, di San Moisè e di San Donato a Murano (22, 27 e 28 luglio) l’Ensemble Oktoechos e la Schola Gregoriana di Venezia, entrambi diretti da Lanfranco Menga, si esibiscono un concerto dedicato al canto gregoriano – l’antica monodia della liturgia cattolica – e alle prime esperienze polifoniche quattro-cinquecentesche, con brani legati alle principali feste sacre veneziane tratti dal Graduale marciano, dal corpus di Marchetto da Padova e Johannes de Quadris, e dal Laudario giustinianeo.

La Basilica di San Marco (23 luglio, in collaborazione con la Procuratoria di San Marco) diviene scenario di composizioni di prim’ordine della tradizione polifonica marciana cinquecentesca, con brani vocali di Giovanni Croce, Andrea Gabrieli e Giovanni Gabrieli e con alcune canzoni strumentali di Giovanni Gabrieli. Ne sono interpreti ideali i Solisti della Cappella Marciana diretti dall’attuale maestro di cappella Marco Gemmani, affiancati dagli ottoni dei Venice Brass.

Un excursus attraverso la letteratura organistica spagnola, italiana (veneziana in particolare) e inglese tra Cinque e Settecento costituisce il programma dei due concerti dell’organista milanese Antonio Frigé nella Chiesa dei Frari (25 luglio) e nel Duomo di San Lorenzo di Mestre (29 luglio), con musiche spagnole di Correa de Arauxo, Bruna e Cabanilles, italiane di Andrea Gabrieli, Frescobaldi, Storace, Vivaldi e Lucchesi, e inglesi di Händel e Stanley. In Piazza San Marco (3 agosto), storicamente cornice della processione dogale accompagnata dal suono dei piffari ducali (immortalati nel quadro di Gentile Bellini alle Gallerie dell’Accademia), si propone un happening stereofonico affidato a «cento squilli» di ottoni.

Per secoli, la musica veneziana è centro d’interesse per viaggiatori e compositori d’oltralpe. Johann Sebastian Bach si fa la mano alla scrittura «nach italienischen Gusto» trascrivendo vari concerti di compositori attivi in laguna, come Alessandro Marcello e soprattutto Antonio Vivaldi, considerato in tutta Europa il padre del concertismo solistico settecentesco. Vivaldi Millennium declina otto concerti che si concentrano su tre importanti icone della musica veneziana: oltre all’opera in musica, i concerti solistici e la lunga tradizione di canzoni da battello, barcarole, canzonette in veneziano. I primi due concerti, proposti alle Sale Apollinee in collaborazione con il Venetian Centre for Baroque Music nell’ambito del Festival Monteverdi Vivaldi 2012, sono dedicati a varie declinazioni della venezianità attraverso il clavicembalo (Ronan Khalil) e il pianoforte (Elisabetta Bocchese), con l’intervento del soprano Miriam Albano e del flautista Giulio Giannelli Viscardi. Il primo (20 luglio) si aprirà con tre brani per clavicembalo: una Ciaccona di Bernardo Storace e due concerti di Alessandro Marcello e Vivaldi trascritti da Bach. Seguiranno alcune canzoni da battello e barcarole veneziane cantate da Miriam Albano e, in conclusione, quattro brani per pianoforte di chiara ispirazione veneziana: due barcarole di Mendelssohn e Čajkovskij e due trascrizioni di Liszt del Lied Der Gondelfahrer di Schubert e del duetto La regata veneziana di Rossini. Anche il secondo concerto (21 luglio) si apre con due brani per clavicembalo – un’altra trascrizione bachiana da Vivaldi e una sonata di Benedetto Marcello – e proseguirà con una selezione di canzoni da battello e barcarole veneziane. Seguono tre barcarole per pianoforte di Rossini, Mendelssohn e Liszt, e in conclusione una barcarola per flauto e pianoforte di Alfredo Casella.

Una chicca vivaldiana sarà al centro del concerto proposto nella Basilica dei Frari (22 luglio) dagli organisti Margherita Gianola e Silvio Celeghin con l’Accademia di San Rocco diretta da Francesco Fanna: il Concerto per due organi, due violini e archi RV 584, scritto da Vivaldi nel 1735 per inaugurare il secondo organo della Chiesa della Pietà ed eseguibile oggi a Venezia solo ai Frari, grazie ai due organi settecenteschi (un Piaggia e un Callido) di cui la Basilica è dotata. Il concerto, proposto in collaborazione con il Festival internazionale Marzo Organistico, prevede inoltre due concerti per violino, organo e archi di Vivaldi, due brani per due organi di Giovanni Gabrieli e di Giovan Bernardo Zucchinetti e, in apertura e chiusura del concerto, due concerti per archi di Vivaldi. Vivaldiani sono anche i due programmi proposti dai Virtuosi Italiani diretti da Alberto Martini nella Chiesa della Pietà (24 e 26 luglio, in collaborazione con l’Istituto provinciale per l’infanzia Santa Maria della Pietà), dove Vivaldi fu maestro di violino, di coro e dei concerti dal 1703 al 1740. Altri echi compositivi lagunari prenderanno suono attraverso la voce di Stefania Bellamio e la chitarra di Massimo Scattolin il 29 luglio alle Sale Apollinee, in un programma che alterna brani per chitarra sola (originali o trascrizioni) di Vivaldi e dello stesso Scattolin a canzonette in dialetto veneziano di anonimi del Settecento e di Rossini, Hahn e Wolf-Ferrari. Venezia, Napoli e oltre è il titolo del concerto proposto il 1° agosto alle Sale Apollinee dall’Orchestra Filarmonica Italiana diretta da Dario Bisso Sabàdin, che presenterà una carrellata di sinfonie (d’opera e non) di compositori che ebbero i natali a Venezia (Vivaldi e Malipiero) o che vi morirono dopo avervi trovato impiego e fama (Traetta e Cimarosa), conclusa dall’Adagietto della Quinta Sinfonia di Mahler, indimenticabile colonna sonora di Morte a Venezia di Luchino Visconti. Un tratto particolarissimo della storia del teatro musicale veneziano è raccolto nel concerto Farinelli a Venezia (2 agosto alle Sale Apollinee, in collaborazione con l’Associazione Festival Galuppi), che propone, intercalate a brani strumentali vivaldiani, alcune arie operistiche di stratosferica virtuosità composte tra il 1728 e il 1734 per le esibizioni al Teatro di San Giovanni Grisostomo (oggi Malibran) di Carlo Broschi detto Farinelli, uno dei castrati più importanti del Settecento. Interprete uno specialista del repertorio quale il sopranista Angelo Manzotti, con l’Orchestra Barocca di Bologna diretta da Paolo Faldi. Spazio significativo spetta anche alla danza all’interno dello spirito della musica di Venezia e il prefestival la declina al presente. Danza Oggi propone un gala internazionale (19 luglio, con il sostegno del Consolato Onorario del Principato di Monaco a Venezia) all’interno dell’esclusiva cornice fornita dal Cortile di Palazzo Ducale, che vedrà impegnati in una serie di pas de deux classici e contemporanei (due le prime assolute) gli allievi di alcune delle più prestigiose accademie internazionali. Sulla scia dell’immaginario dettato dalla via della seta, il palcoscenico del Teatro La Fenice (21 luglio) dà spazio ad un programma di danze delle varie etnie della Repubblica del Daghestan con il Gruppo di danza giovanile Khassaviurt, spettacolo organizzato nell’ambito del Festival Giovane cultura russa in Italia, mentre una finestra al nuovo sarà aperta per Fenix, un progetto multimediale di danza contemporanea presentato in prima assoluta in Sala Grande il 27 e 28 luglio.

Ultimo frutto della collaborazione tra Fondazione Teatro La Fenice e Fondazione Bevilacqua La Masa, Fenix è opera del coreografo ginevrino Foofwa d’Imobilité e dell’artista mantovano Stefano Arienti, che curerà le installazioni. Lo spirito della musica si incarna anche nei grandi interpreti. Il prefestival rende Omaggio a Sara Mingardo (Teatro La Fenice, 23 luglio) che in Venezia è nata e ha compiuto gli studi musicali, ed ancora (22 luglio) offre in Opera Fenice e dintorni un recital di Jessica Pratt, che ha conquistato negli ultimi mesi il pubblico del Teatro La Fenice, impegnata in arie di Mercadante, Rossini, Verdi e Donizetti tratte da opere rappresentate in prima assoluta al Teatro La Fenice. Nel Cortile di Palazzo Ducale (20 luglio) Opera Gala offre spazio alla performance di altri giovani interpreti emergenti, guidati dalla bacchetta di Myung-Whun Chung. Il dialogo tra il passato e il presente, che sarà il segno distintivo del Festival 2013, si preannuncia nei tre appuntamenti dedicati a Venezia contemporanea, con due concerti firmati dall’Ex Novo Ensemble che coniugano passato e contemporaneità sullo sfondo dell’acqua (24 luglio) e della storia (26 luglio). All’indimenticabile Giovanni Morelli, studioso recentemente scomparso e setacciatore acuto della musica del Novecento, è dedicato il 25 luglio un concerto cameristico monografico su Gino Gorini (Venezia 1914 - Venezia 1989) organizzato in collaborazione con Zephyr - International Chamber Music Course and Festival; al pianoforte Jakub Tchorzewski. All’officina della musica veneziana guardano anche i concerti interpretati da alcuni dei più recenti Vincitori del Premio Venezia, concerti organizzati in collaborazione con la Fondazione Amici della Fenice: al pianoforte Mirco Ceci (25 luglio), Fiorenzo Pascalucci (31 luglio), Giuseppe Guarrera (1 agosto) e Vincenzo Maltempo (2 agosto). Il palinsesto del prefestival ritaglia uno sguardo anche su Altre musiche: in collaborazione con Veneto Jazz nell’ambito di Venezia Jazz Festival, il Teatro La Fenice ospiterà l’artista brasiliano Gilberto Gil, leggenda della bossa nova e leader del movimento tropicalista, in Strings and Rhythm Machines Concert (29 luglio).

musica, 01/08/2012
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Teatro La Fenice
San Marco, Campo S. Fantin, 1965 - Venezia
musica, 29/07/2012
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San Marco, Campo S. Fantin, 1965 - Venezia
danza, 27/07/2012 - 28/07/2012
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San Marco, Campo S. Fantin, 1965 - Venezia
musica, 25/07/2012
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Teatro La Fenice
San Marco, Campo S. Fantin, 1965 - Venezia
musica, 24/07/2012 - 26/07/2012
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Chiesa della Pietà
Castello 3701 - 30122 Venezia
musica, 24/07/2012 - 26/07/2012
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Teatro La Fenice
San Marco, Campo S. Fantin, 1965 - Venezia
musica, 23/07/2012
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Teatro La Fenice
San Marco, Campo S. Fantin, 1965 - Venezia
musica, 22/07/2012
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San Marco, Campo S. Fantin, 1965 - Venezia
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